giovedì 20 novembre 2008

One Piece ep 1-2-3-4 italiano

Episodio 1: Il ragazzo di gomma
http://www.veoh.com/videos/v1265844ZCKJP9Fk
Episodio 2: Il cacciatore di pirati
http://www.veoh.com/videos/v1266598QTzhGRHP
Episodio 3: La liberazione di Zoro
part 1:http://it.youtube.com/watch?v=nWJINAgnOsk
part 2:http://it.youtube.com/watch?v=qFw2jYrpmsA
part 3:http://it.youtube.com/watch?v=m1itW-gehwg
Episodio 4: Uno sguardo al passato
http://www.veoh.com/videos/v1270688rKJDE5QG

censure naruto shippuuden su italia1

http://www.ilbazardimari.net/censure/cartoni/naruto_shippuuden/censure_episodio01.html

Se andate qui troverete segnalate tutte le censure e i tagli effettuati da mediaset.
Costruiamo un monumento a coloro che se ne occupano ogni volta che esce una nuova puntata dello shippuuden ^___^

lunedì 17 novembre 2008

-Cacciatori di vampiri- speciale!!!


Ecco qua Toshi e Yoshiro realizzati con "Face your manga". è ovvio che ho aggiunto particolari che non hanno...l'ho fatto perché così mi piacevano di più! XP
anche se devo dire che Toshi ha qualcosa che non mi piace U_U
Se volete potete utilizzarli come avatar XD

-Cacciatori di vampiri- capitolo 2 "AGLIO"

Titolo: CACCIATORI DI VAMPIRI
ispirata a: -
genere: HORROR, GIALLO, AZIONE, SOPRANNATURALE
raiting: PER TUTTE LE ETA'
capitolo: 2

AGLIO

Yoshiro si svegliò. Era una bella giornata. Dopo più di una settimana di pioggia, c’erano state due belle e limpide giornate primaverili.
Si alzò, si vestì e legò i suoi lunghi capelli argentati, che risplendevano sotto i raggi del sole che entravano dalla finestra, in una coda, come faceva sempre.
Non appena fu pronto scese al piano di sotto a fare colazione. Viveva da solo e in fondo non gli importava molto se era una bella o una brutta giornata, tanto lui si sarebbe rintanato da qualche parte a leggere. Quella mattina decise, però, che si sarebbe fatto un giro per il villaggio, tanto così, per far vedere che era ancora vivo e per prendere un po’ di sole.
Non che non uscisse mai di casa, ma quando lo faceva, per lavoro, era di notte e di notte le persone normali dormono e non c’è il sole.
Passeggiava per strada con le mani in tasca fischiettando, pensando agli affari suoi quando qualcuno lo fece sobbalzare: una voce femminile urlò il suo nome
-YOSHIROOOO!!! SEI TRA NOI??- Yue, la solita Yue. Erano passati diversi anni, erano cresciuti, ma lei continuava a comportarsi sempre nello stesso modo. Urlava. Cioè non sempre, anzi. Ti chiama una volta, piano, quasi sottovoce, e se tu non rispondevi perché eri distratto e non la sentivi, lei urlava.
-Si, si, ci sono, ma non urlare! Mi hai provocato un fischio acuto nelle orecchie!- rispose lui irritato
-MA è COLPA TUA CHE NON SENTI!- rispose lei. Era una ragazza molto strana, tutte le volte che la vedeva pensava che non sarebbe mai diventata una vera adulta.
-Ero solo distratto, adesso ti sento e puoi parlare più piano- precisò lui calmo
-Tsk! Dici sempre così! Comunque…la sai l’ultima novità?- chiese lei
-No- si limitò a rispondere, probabilmente gli avrebbe parlato di qualcosa di immensamente noioso e di cui lui non si interessava come al solito
-Lo immaginavo, sei sempre rintanato in casa!- rispose lei –Hanno detto che ci sono stati altri due omicidi…il messo reale ha detto di mettere dell’aglio in casa, mi chiedo a cosa ci possa servire, se non lo possiamo usare per cucinare!- e invece no. Questa volta era qualcosa di serio che toccava lui in particolare. Si fece serio. Che alla corte qualcuno cercasse di minare il potere del re, facendo cadere la popolazione nel terrore? L’importante era che non avessero rivelato nulla alla popolazione, se si fosse sparsa la notizia sarebbe stato un caos totale.
-E hanno almeno spiegato il perché?- s’informò
-No- rispose Yue -hanno detto che l’aglio aiuta a tenere lontani gli spiriti maligni- rispose lei
“Menomale!” pensò Yoshiro “Non sospettano dei vampiri!”
-Va tutto bene?- chiese Yue fissandolo con un’aria strana, incuriosita
-Certo! Adesso vado a trovare Toshi, sai dov’è?- chiese
-Si, penso che sia nel solito locale, lo sai, lui è un abitudinario esattamente come te, si capisce perché siete amici- rispose la ragazza un po’ infastidita. Yoshiro lo sapeva che lei Toshi non lo poteva sopportare, ma in quel momento aveva solo bisogno di una scusa per liberarsi di lei.
Alla fine ci andò davvero, da Toshi. Se ne stava seduto al suo solito tavolo a sorseggiare birra.
-Ehi Toshi!- Yoshiro posò una mano sulla spalla all’amico e lo fece sobbalzare, lo spaventò tanto che stava per sputare tutta la birra che aveva in bocca
-Ehi, ma sei impazzito? Volevi uccidermi per caso?- chiese Toshi imprecando
-Si, tuttavia volevo farlo sembrare un incidente- rispose l’altro sarcastico, poi aggiunse: -vieni, andiamo a fare due passi, ti devo parlare e poi non ti fa bene stare qui tutto il giorno a trangugiare birra-.
-Accetto- rispose Toshi –Ma solo se più tardi mi offri qualcosa da mangiare-
Yoshiro annuì e si avviò verso la porta del locale, dopo poco seguito da Toshi che aveva appena pagato il conto.
-certo che ormai un povero single non può più farsi una birretta in pace senza finire al verde- borbottò mentre controllava il portafogli
-Quante ne hai bevute esattamente di queste birrette?- chiese Yoshiro
-due…tre…quattro…ho perso il conto- concluse Toshi irritato, Yoshiro scoppiò a ridere, mentre l’amico lo guardava storto.
-Passiamo a qualcosa di più importante- disse serio, quando si fu ricomposto –hai sentito di quella storia dell’aglio?-
-Sì- rispose lui distaccato –Per nostra fortuna non hanno parlato dei vampiri-
-Umh…è tutto inutile, il panico si sta diffondendo ugualmente, troppi omicidi in troppo poco tempo- costatò Yoshiro
-Ci sono sicuramente almeno due vampiri diversi all’opera, uno è il nostro vecchio amico Lord Bark e l’altro non lo so-
-Sì, sono d’accordo- annuì Yoshiro
-Il nostro buon vecchio Lord viaggia verso nord, mentre l’altro si sta dirigendo qui, è ovvio che stanno andando nella stessa direzione- concluse Toshi
-Ci occuperemo prima dell’altro, è più vicino a noi- rispose l’altro pacato.
Ad un tratto un urlo li interruppe la loro discussione. Una donna di mezza età, con la divisa da domestica, i capelli arruffati e il fiatone urlava terrorizzata.
-I…SIGNORI…MORTI…TUTTI…BAMBINO…SANGUE!!- era evidentemente sotto shock.
Yoshiro e Toshi si guardarono e annuirono in silenzio, quella notte sarebbero stati molto occupati.

-Cacciatori di vampiri- capitolo 1 "PROLOGO"

Titolo: CACCIATORI DI VAMPIRI
ispirata a: -
genere: HORROR, GIALLO, AZIONE, SOPRANNATURALE
raiting: PER TUTTE LE ETA'
capitolo: 1

Comincio anche a pubblicare questa, oltre che Vento, la differenza è che questa non è conclusa. Dopo il secondo capitolo ci sarà una sorpresa XD, spero che vi piaccia.
Inoltre questa è la "seconda versione" della storia, anche se non c'è molta differenza.

PROLOGO


Era una notte limpida e fredda. Il vento muoveva i rami degli alberi che risplendevano argentei sotto la luce lunare. Un pipistrello spiccò un volo, urlando, in controluce, fu visibile in tutta la sua apertura alare. Lo osservò allontanarsi a caccia delle sue prede, ignare. Sorrise.
L’erba le accarezzava i piedi nei sandali che, nonostante il tacco alto, non sprofondavano nel terreno umido dalle tante piogge passate.
Davanti a lei si elevava una piccola casa isolata, non avrebbe potuto trovare di meglio.
Avanzò veloce e leggera verso la porta. Appena posò la mano sulla serratura, questa si spezzò con un rumore metallico, quasi sofferente. Sorrise di nuovo, pensando agli abitanti di quella casa. Dormivano tranquilli nei loro letti, si sentivano più che al sicuro chiusi nella loro accogliente casetta, eppure non sapevano che quella sarebbe stata la loro ultima notte.
Quella sera si sarebbe riempita la pancia per bene, il giorno avrebbe riposato lì, sarebbe ripartita la notte successiva.
Entrò, le camere erano al piano di sopra. Salì i pochi scalini silenziosamente.
Entrò nella prima camera che trovò, guidata dal profumo del sangue. Al centro della stanza, in un piccolo letto rettangolare dormiva, tranquillo, un bambino biondo di sei-sette anni.
Si avvicinò al letto e si chinò su di lui.
I denti aguzzi penetrarono facilmente nella carne tenera del collo del piccolo. La vampira accostò la bocca ai due piccoli fori che aveva praticato e bevve. Bevve con avidità, assaporando il dolce calore del sangue. Ma presto finì. “Il sangue dei bambini è il migliore ma finisce subito” pensò con amarezza.
Non ancora sazia, uscì dalla colorata stanza del bambino e si diresse verso quella dei genitori.
Dopo aver prosciugato i due corpi, fino all’ultima goccia di sangue, si liberò dei tre cadaveri buttandoli in una foresta non molto lontana, qualche animale affamato non avrebbe lasciato neanche le ossa.
Tra un’ora sarebbe stata l’alba, dove sbrigarsi a rientrare. Estrasse un fischietto dorato dalla tasca e fischiò, ma non uscì nessun suono, o almeno, nessun suono che un essere umano possa sentire.
Dopo poco tempo si udirono le strida di un pipistrello che andò a posarsi sulla spalla della vampira.
Lei lo prese in mano e gli accarezzò la testa.
-Allora, hai mangiato bene ‘sta sera, cuccioletto?- chiese –Io si- concluse sorridendo e dirigendosi verso la casa.

-Vento- capitolo 6 "SAKè"

Titolo: VENTO
ispirata a: NARUTO
genere: SENTIMENTALE, DRAMMATICO
avvisi: OOC, SPOILER
raiting: PER TUTTE LE ETA'
capitolo: 6

SAKè

Osservò il villaggio, completamente illuminato, ma non dai lampioni, ma da migliaia di luci, una davanti ad ogni abitazione.“Maledizione!” pensò “Abbiamo fatto tardi e siamo arrivati ‘sta sera, proprio nel periodo della Festa delle luci!”. Lui e il suo compagno di viaggio avevano fatto tardi, avevano incontrato delle difficoltà a passare la frontiera e dopo aver perso diverse ore a contrattare per passare erano stati costretti ad eliminare le guardie.-Itachi-san, cos’è tutta questa illuminazione?- Kisame era perplesso, probabilmente non aveva mai sentito parlare della festa-La “festa delle luci”, non ne hai mai sentito parlare?- Kisame fece segno di no con la testa –Ogni abitante accende una luce davanti alla sua casa, dura per quattro giorni durante i quali non si lavora, oggi penso sia la prima, quindi ci sarà un corteo, al capo del quale ci sarà l’Hokage, che attraverserà il villaggio- Non appena ebbe finito di parlare i suoi occhi neri si fissarono su una zona dove piccole luci erano vicinissime. Si ricordava che in quella zona c’era un piccolo laghetto. “Quanti ricordi” pensò, lì c’era un lago in cui, durante la festa, venivano poste delle piccole barchette di legno, abbastanza grandi da farci stare sopra una candela accesa. Quando era piccolo ci andava sempre con i suoi genitori e poi anche con suo fratello.-Entreremo come turisti- si affrettò a dire-Ma ci riconosceranno!- esclamò Kisame-Useremo la tecnica della trasformazione, non daremo nell’occhio, ci sono molti turisti in questi giorni- rispose Itachi-Fanno entrare tanta gente senza controllo?!?- Kisame era molto stupito –Non temono un attacco esterno?--I controlli non sono stati del tutto eliminati, ma solo un po’ allentati, riusciremo ad entrare, senza problemi- rispose Itachi sicuro di sé.Quindi si trasformarono in due turisti qualsiasi e si avvicinarono alla porta di Konoha.L’unica guardia era un uomo con la faccia assonnata, probabilmente un chunin, aveva gli occhi marroni e i capelli blu-viola. Li osservò per qualche secondo-Il visto?- chiese con aria distante. Itachi gli porse due bigliettini di colore arancione, lui li guardò appena, senza nemmeno prenderli in mano, e fece segno di proseguire.-Potrebbero anche sceglierli un po’ più svegli!- disse Kisame sghignazzando non appena ebbero girato l’angolo –Possiamo ritrasformarci adesso?- chiese-Te l’avevo detto che sarebbe stato facile, comunque no, è meglio stare così finché non saremo costretti a combattere- rispose lui.Camminarono per un po’ finche non si ritrovarono in mezzo alla folla che aspettava il corteo che sarebbe passato di lì a momenti.-Non troveremo mai la forza portante così!- sussurrò Kisame. Itachi non rispose e si concentrò sulla folla. Non poteva usare lo sharingan, qualcuno avrebbe potuto vederlo. Vide, uomini, donne e bambini di ogni ceto sociale, era una festa importantissima e anche i meno abbienti ne prendevano parte. Ad un certo punto udì due uomini che parlavano li vicino-Tu sai qualcosa del ninja che hanno catturato?- chiese uno dei due-No, so solo che resterà a marcire in cella, nessuno lo interrogherà in questi giorni di festa- rispose l’altro-Che gente! Lavora anche in un giorno di festa! Sembra anche che volesse attentare alla vita dell’Hokage--Ummh…non si sa, non è ancora stato interrogato- rispose l’uomo, poi i due si allontanarono e Itachi non riuscì più a sentire quello che dicevano. “Poco male” pensò “Non sono cose che mi possono interessare”-Vieni Kisame- sussurrò al suo compagno che si stava avvicinando, pericolosamente ad un locale dove servivano sakè a basso costo.-Non puoi aspettare un secondo? Un bicchiere e vengo- rispose lui, frugandosi nelle tasche per cercare i soldi necessari.-Uff, muoviti- rispose luiQuando Kisame ebbe finito di sorseggiare il suo sakè i due entrarono in una strada secondaria, dove c’era meno gente.-dove stiamo andando?- chiese Kisame-Questa sera è impossibile trovare la forza portante, quindi andremo incontro al corteo- rispose Itachi-E perché?--Devo verificare una cosa- si limitò a rispondere Itachi.

-Vento- capitolo 5 "DIFFICOLTà"

Titolo: VENTO
ispirata a: NARUTO
genere: SENTIMENTALE, DRAMMATICO
avvisi: OOC, SPOILER
raiting: PER TUTTE LE ETA'
capitolo: 5

DIFFICOLTà

La mattina dopo verso le 9:30 era arrivata a Konoha. Erano diversi anni che non ci tornava, però il villaggio sembrava sempre lo stesso, almeno dal suo punto di osservazione.
Il sole splendeva alto nel cielo e l’aria era veramente afosa, peggio che a Iwa. Le strade pullulavano di gente, secondo quanto sapeva, tutti si preparavano per una festa che sarebbe durata quattro giorni, la cosiddetta “festa delle luci” (Ripresa dal libro gli elfi d’inverno n.d.a). Lei non sapeva molto di questa festa, era tipica di Konoha, non esistevano di simili da altre parti. Itachi le aveva detto che era estremamente importante e si celebrava una volta all’anno. Le aveva anche raccontato come si svolgeva. Si posizionavano delle lanterne davanti a ogni casa e l’Hokage con il suo seguito attraversava le vie più importanti del villaggio per poi arrivare ad un palco illuminato dove faceva un discorso augurale. Questo accadeva la prima serata, poi le altre tre si festeggiava danzando e mangiando insieme all’aperto. “Questa non ci voleva!” pensò Ayako. Non aveva preso minimamente in considerazione quella festa, non si ricordava nemmeno che esistesse! Era un problema non indifferente. Il suo obbiettivo era uno degli uomini più importanti del villaggio e che, molto probabilmente, faceva parte del seguito dell’Hokage. Sarebbe stato sempre al centro dell’attenzione, in mezzo alla folla, sarebbe stato impossibile ucciderlo senza dare nell’occhio. Aveva solo due possibilità: ucciderlo entro quel giorno, dove tutti erano indaffarati, oppure aspettare la seconda notte di festeggiamenti, quando sarebbe stato più in disparte. Pensò anche che in quel periodo la maggior parte degli shinobi non erano in missione, ma al villaggio a festeggiare, in quel periodo lavoravano soltanto gli anbu, i pasticceri, i cuochi e gli addetti a servire ai tavoli o ai buffet. Oltre a questi alcuni shinobi a cui non interessava la festa o che avevano bisogno di soldi lavoravano anche durante questi quattro giorni.
Ayako decise di entrare nel villaggio e di dirigersi al quartiere degli Uchiha, lì avrebbe scoperto se il suo bersaglio esisteva e quanti uomini gli stavano intorno. Fu più facile del previsto trovarlo. Era entrata con dei documenti falsi, come una turista, ce ne erano tanti in quel periodo e non aveva dato troppo nell’occhio. Appena arrivata all’inizio del quartiere degli Uchiha rimase a bocca aperta. Tutte le case erano abitate, non erano diroccate come l’ultima volta che le aveva viste, ma erano state restaurate e tirate a lucido per la festa. Ovunque si vedevano persone con il tipico ventaglio sulla schiena. “Se Itachi fosse qui in questo momento riuscirebbe a cambiare espressione persino davanti a Kisame!” pensò sbalordita. Poco dopo individuò un uomo sui cinquant’anni che aveva una certa somiglianza con Itachi, accanto a lui ci doveva essere Sasuke, lei non lo aveva mai visto, ma capì subito chi era perché era quasi la fotocopia di suo fratello. “uno…due…tre…quattro…cinque…” Ayako contò gli uomini che stavano intorno a Fugaku Uchiha. Erano cinque, senza contare Sasuke. Doveva inventarsi qualcosa. Erano sette uomini, possessori di sharingan, troppi per lei che era da sola. Doveva trovare il modo di isolarlo, doveva combattere solo contro di lui o non ce l’avrebbe mai fatta. Mentre rifletteva tornò ad osservare gli uomini, stavano discutendo su qualcosa, ma non riusciva a sentire cosa, era troppo distante. Si avvicinava con prudenza, tenendosi nascosta dietro ad un muro o dietro ad un albero, non si dovevano accorgere di lei.
-Ora basta! Prenderò parte alla cerimonia come è stato deciso, cosa volete che mi succeda? So badare a me stesso! Sono stato ucciso una volta e non voglio che accada di nuovo!-
Tutti gli altri uomini si zittirono, il tono del capo non ammetteva repliche, avevano discusso per molto tempo su questa cosa. C’era la possibilità che venisse fatto un attentato contro l’Hokage e tutto il suo seguito durante quella sera. Non si sapeva da chi era stato architettato; chi pensava all’Akatsuki, chi ad altri villaggi vicini, chia d Orochimaru, chi ad altre organizzazioni criminali minori.
“Sospettano qualcosa?” pensò Ayako “non è una buona cosa, le cose si stanno complicando ancora di più!”
L’unica soluzione era seguirlo ed aspettare il momento giusto. Molto probabilmente sarebbe stao ancora più difficoltoso tentare dopo la festa, la scorta sarebbe aumentata di numero perché erano giorni lavorativi e a molti shinobi disponibili poteva essere affidata come missione. Tutto questo era complicato perché c’erano dei sospetti: in condizioni normali, Fugaku Uchiha andava in giro senza scorta.
Continuò a scervellarsi finche non le capitò la situazione ideale per un attacco: il capo del clan uchiha si allontanava da solo, a grandi passi dal quartiere del clan.